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La conta delle calorie

27/05/2020

Il discorso sulle calorie e sul loro conteggio che si fa nelle diete è sempre un argomento caldo.

Quanto sono davvero importanti le calorie e il loro calcolo in grammature nei piani dietetici?
Quante volte chi si rivolge a uno specialista della nutrizione è costretto a subire una dieta fatta di privazioni e basata sulla conta delle calorie?
Quante volte le amiche ci hanno detto: "Come?? Mangi il melone bianco, che è più calorico di quello giallo??!!".

Nel momento in cui si sentono frasi di questo tipo, la prima cosa che viene da pensare è che, nonostante i passi da gigante che si sono fatti nel campo della nutrizione e nonostante le nuove ricerche, tuttora molti sono rimasti ancorati al concetto del conteggio delle calorie per dimagrire.

Eppure questo concetto è stato superato da tempo: questo modo di pensare è stato completamente rivoluzionato e si è sbarazzato del calcolo delle calorie e delle grammature per puntare sulla gestione dei "segnali" che dalla periferia del nostro corpo arrivano al nostro cervello.
Da qui (per la precisione dall'ipotalamo) questi segnali vengono elaborati e analizzati e da qui partirà una risposta, positiva o negativa, e ritornerà da dove è partito il segnale, cioè dalla periferia dell'organismo.

Ma cosa sono questi segnali?
Sono prima di tutto molecole che portano informazioni sullo stato metabolico del corpo e sono prodotte in diversi distretti: per esempio le adipochine nel tessuto adiposo e le enterochine nell'intestino.
Queste molecole, esattamente come fanno gli ormoni, interagiscono tra di loro attraverso i recettori presenti nel nostro cervello, generando risposte in funzione di informazioni che l'ipotalamo riceve.

La più importante molecola segnale in grado di attivare o disattivare il nostro dimagrimento è la leptina, una proteina che viaggia dal nostro grasso fino al nostro cervello e che porta informazioni importanti.

Se al centro elaborazione dati (l'ipotalamo) arriva il segnale (attraverso la leptina) che non vi è disponibilità energetica, il nostro cervello si metterà in modalità risparmio, diventerà parsimonioso e tenderà a rallentare il metabolismo basale.
Se dalla periferia invece arriverà al centro di controllo il messaggio che il cibo non manca, il centro si attiverà per stimolare i principali operai endocrini (tiroide, surrene, gonadi e apparato osteoarticolare) e questo ci farà consumare energia e ci farà dimagrire.

Ciò che è necessario fare è mangiare con la consapevolezza di attivare correttamente i segnali ormonali e di assecondare quindi l'orario di produzione degli ormoni secondo la fisiologia del nostro organismo.

Cosa significa questo?
Vuol dire ottimizzare l'introduzione del cibo!
Al mattino predominano ormoni ad azione catabolica, che portano al consumo di energia anziché all'accumulo. Questo significa che al mattino la predisposizione del nostro corpo sarà volta a "bruciare" e possiamo quindi fare una colazione abbondante (da re!) per darci l'energia adeguata per affrontare l'intera giornata, per inviare il segnale al nostro cervello che abbiamo fatto il pieno di nutrienti per portare il nostro organismo in modalità "attivazione".
Insomma per far sì che i cibi introdotti in questa parte della giornata vengano consumati e non conservati come scorte per i momenti di carestia.

Nel pomeriggio e alla sera sono secreti maggiormente gli ormoni anabolici (insulina e ormone della crescita) e l'organismo è propenso all'accumulo, per cui il cibo assunto nelle ore serali sarà più facilmente immagazzinato come fonte energetica, cioè come grasso di deposito.
Per questo non è la stessa cosa assumere cibi al mattino e gli stessi cibi alla sera.

E per questo l'ideale per non ingrassare e per dimagrire è seguire la regola "colazione da re, pranzo da principe e cena da povero"!

​​​​​​​Alla luce di questi concetti, non trovate anche voi che quello di "calorie" sia decisamente superato?
La regola migliore secondo noi è quella di mangiare affidandosi alla qualità dei cibi che introduciamo e agli orari in cui li introduciamo, non dimenticandoci che il nostro organismo non è una "macchina conta e brucia calorie", ma un meccanismo integrato, intelligente ed elaborato che comunica attraverso segnali di “azione e risposta”.