Si riparte!
Le ferie sono finite ormai ed è tempo di riprendere le solite attività e la solita routine.
Ci siamo riposati, rilassati e divertiti e ora siamo pronti a ripartire verso una nuova alba.
Le vacanze quest'anno sono state forse le più anomale della nostra vita e hanno avuto un sapore diverso.
Venivamo da un periodo di privazioni e sofferenze, ma anche di insegnamenti su cui riflettere.
Adesso speriamo che queste riflessioni e questi insegnamenti siano serviti anche a chi decide per noi per definire nei mesi che verranno linee di azione migliori e programmi coerenti.
A nostro parere sono stati fatti gravi errori, che ci auspichiamo non si ripetano nemmeno lontanamente!
E speriamo che tutti, ciascuno nel proprio settore di riferimento e specialità, siano chiamati a dare un contributo per migliorare la comprensione dei fenomeni biologici che hanno portato a una pandemia e per gestire meglio il suo conseguente impatto sanitario, economico, sociale e psicologico.
Presto o tardi, ci sarà un vaccino contro Sars Cov2. Ma perché non pensare anche ad altri strumenti per contrastare a più livelli l'infezione da Covid 19?
Per esempio, risorse anche antiche, come lo sono le Piante medicinali, ma interpretate con i parametri più aggiornati della ricerca scientifica, sembra infatti che potranno essere di grande aiuto.
Ci sono infatti numerosi studi di Fitoterapia, sia già fatti sia in corso, che riguardano "ricette" con Erbe della medicina tradizionale cinese, impiegate nella maggioranza dei casi durante l'epidemia in Cina, in affiancamento ai presidi terapeutici. Ricette spesso complesse e contenenti Piante poco note o non autorizzate e non facenti parte della Farmacopea europea, ma anche Erbe utilizzate nel nostro Paese, come la Liquirizia e la Scutellaria baicalensis, che potrebbero essere molto utili in terapie integrative contro i coronavirus umani.
Altre Piante studiate in questo senso sono anche l'Echinacea e l'Astragalo, che potrebbero svolgere un importante ruolo preventivo attraverso rispettivamente la stimolazione e la modulazione del sistema immunitario. E questo sarebbe in linea col principio di "costruire salute", rinforzando l'organismo.
Altre Piante ancora, che potrebbero agire contro la penetrazione e la replicazione del virus, sono il Sambuco, il Cisto e il Pelargonium, peraltro già ampiamente utilizzate e con ottimi risultati contro i malanni invernali.
Le Piante officinali poi potrebbero avere un ruolo importante anche nella prevenzione e nella gestione degli effetti collaterali di alcuni farmaci di sintesi utilizzati nelle terapie anti-virali.
Tutti studi in corso, ma che lasciano ben sperare in riscontri positivi.
La tempesta scatenata dalla pandemia da Covid 19 ha chiarito che occorre pensare a una salute migliore e più resistente, fondata sull'integrità dell'ecosistema e della biodiversità e sul legame indissolubile tra benessere umano, animale e ambientale.
Il post Covid 19 avrà macerie umane, economiche e sociali a cui far fronte (ci sono già adesso che la pandemia è in corso!) e avrà anche l'esigenza di ripensare e ricostruire la salute dell'uomo e del Pianeta secondo una visione sistemica e interconnessa.
"Durante una pandemia l'energia del mondo diventa irrazionale e la paura del virus può essere più pericolosa del virus stesso!".
Lo disse il maestro spirituale indiano Osho e lo pensiamo anche noi.
Speriamo che si lavori anche per gestire questo sentimento e non fomentarlo perché anche da questo dipendono la salute e il benessere delle persone.