Tutti ne parlano ultimamente. Ma che cosa è?
È la congiunzione di due termini: mask e acne, cioè acne da mascherina.
Da quando esiste l’emergenza covid e siamo costretti a indossare mascherine protettive, è stato osservato un aumento dei casi di acne e in generale di problematiche della pelle.
Maskne è quindi il termine coniato per indicare il verificarsi o l'aggravamento di una serie di problemi della pelle in associazione all'utilizzo della mascherine.
In particolare è stata riscontrata la comparsa di rossore, prurito, irritazioni e brufoli, impurità ed imperfezioni. Problematiche che in una pelle già predisposta si esacerbano e diventano eruzioni acneiche.
Le pelli reattive e sensibili pagano anch’esse pegno perché, nei punti del viso dove è appoggiata la mascherina, sono possibili rash cutanei e abrasioni, che anche se di minima entità, sono comunque fastidiosi e vanno trattati perché non peggiorino.
La Maskne si localizza soprattutto su guance, mento, contorno labbra e naso.
Sappiamo tutti ormai che il covid 19 è un virus che si trasmette da persona a persona principalmente per via aerea: ha dimensioni di 100-150 nanometri di diametro e viene veicolato da particelle liquide (i cosiddetti droplets), che vengono emesse mentre si respira o si parla.
Per limitare la diffusione del contagio viene quindi consigliato l’utilizzo delle mascherine.
Ma questo può creare effetti indesiderati alla pelle, diversi a seconda del tipo di dispositivo usato, del tempo più o meno protratto in cui si indossano, delle caratteristiche della pelle e delle eventuali problematiche già presenti.
Sono effetti assolutamente soggettivi: alcuni soggetti possono averne di molto evidenti, altri potrebbero non riscontrare alcun disagio, così come non è detto che si verifichino peggioramenti di dermatosi già esistenti.
Resta il fatto che nei soggetti che già soffrono di dermatiti o acne la mascherina comporta un peggioramento del disturbo nelle zone del viso dove si appoggia, con in più irritazioni e arrossamenti, prurito e anche comparsa di punti neri e piccole cisti.
E nei soggetti predisposti a pelle sensibile, indossare la mascherina può favorire la comparsa di dermatiti allergiche da contatto e da irritazione (fino a rosacea), dermatite seborroica, secchezza e desquamazione, comparsa di imperfezioni e brufoli e persino invecchiamento evidente della pelle con marcatura delle rughe.
Ma perché succede questo?
L'irritazione cutanea causata dalle mascherine è innescata da una serie di fattori, quali ad esempio lo sfregamento e l’attrito sulla pelle del dispositivo, l’umidità che si crea all’interno per la normale respirazione e conseguente crescita eccessiva di batteri e funghi.
In pratica succede che la mascherina, coprendo buona parte del viso, impedisce alla pelle di respirare, o meglio, di avere scambi con l’esterno.
Questa occlusione fa in modo che sporco e sebo (che tra l’altro sono un ottimo terreno per lo sviluppo di germi) si accumulino e, se si hanno anche lesioni da sfregamento, questi possono anche penetrare negli strati più profondi, aggravando la problematica.
Soprattutto per le pelli grasse o miste, la limitata ossigenazione e traspirazione delle zone coperte dalla mascherina può causare ostruzione di pori e aumento di sebo, che si trasformano in punti neri e brufoletti.
Queste e altre problematiche possono verificarsi a prescindere dal tipo di dispositivo utilizzato (mascherine chirurgiche, dispositivi di protezione di tipo FFP o mascherine in tessuto): per esempio la trama ruvida di una mascherina monouso può creare irritazione da sfregamento, mentre una mascherina in tessuto può creare secchezza della pelle.
A proposito di queste ultime, anche i residui dei detersivi per bucato con cui si lavano possono creare irritazioni e ostruzione dei pori. Quindi sceglietene sempre di delicati ed eco-dermo-compatibili!
Prima parlavamo dell’umidità che si crea e si accumula quando si parla e si respira con una mascherina posizionata sul viso. Sommata anche al calore del fiato, può alterare il pH della pelle e rendere più inclini problemi quali follicolite (infiammazione dei follicoli piliferi), labbra screpolate con addirittura spaccature, dermatite del contorno della bocca con brufoletti e rossori.
L'attrito e lo sfregamento della mascherina a contatto con il viso possono compromettere l'integrità della barriera cutanea e possono comparire irritazioni e desquamazioni.
Questo sfregamento costante della mascherina su una pelle grassa, mista o tendenzialmente acneica rende più sensibile lo strato cutaneo protettivo esterno e predispone all'occlusione delle ghiandole sebacee, esacerbando gli inestetismi tipici dell’acne.
Quindi quale mascherina scegliere perché sia migliore per la pelle?
Di sicuro quella che si sente più confortevole e di sicuro una mascherina costantemente pulita.
Questo significa cambiarla spesso e, se in tessuto, lavarla ogni giorno.
In questo modo viene minimizzata la possibilità che il sebo e lo sporco si concentrino tra pelle e mascherina e di conseguenza dermatiti e dermatosi non si formeranno e non peggioreranno.
A proposito di mascherine in tessuto, sicuramente le migliori per la pelle sono quelle in tessuti naturali, come il cotone, il bambù, la canapa o la seta.
Prevenire e trattare la maskne è possibile.
A partire dalla detersione, che è fondamentale e che deve essere accurata, ma delicata, e naturalmente eseguita sia al mattino, prima di indossare la mascherina, sia alla sera, quando la togliamo.
Se si sceglie un detergente con caratteristiche anche di igienizzante, di sicuro verrà scongiurata ancora meglio la proliferazione batterica tra pelle e mascherina.
Una volta a settimana è bene procedere ad una esfoliazione degli strati più superficiali della pelle, prediligendo un peeling enzimatico piuttosto che uno scrub con micro granuli, che potrebbero graffiare la pelle già stressata dallo sfregamento della mascherina.
Poi applicare una maschera: purificante nelle zone più unte e delicata e idratante su quelle più secche e sottoposte a sfregamento.
L’alleato che conclude una perfetta routine anti maskne è sicuramente una crema idratante, non pesante, dalla texture leggera e con principi attivi lenitivi.
E se il make-up fa parte della vostra beauty routine giornaliera, sceglietelo sempre e solo con caratteristiche di eco-dermo-compatibilità perché è quello più affine alla pelle, che non la appesantisce e non la occlude e anzi può aiutare a fare da barriera e proteggere dallo sfregamento.