L’infiammazione viene considerata una malattia a tutti gli effetti.
Se è di bassa intensità, non viene quasi rilevata dai classici markers utilizzati per metterla in evidenza, come la VES e la proteina C-reattiva.
Altri metodi sono in grado di stanare questa condizione subdola, come la conta delle piastrine piuttosto che il rapporto tra neutrofili e linfociti e altri.
Questi valori sono risultati utili nell’individuare la presenza di un’infiammazione cronica in un organismo, anche in apparente buona salute.
La condizione infiammatoria è particolarmente presente nel diabete, nell’obesità, nella sindrome metabolica, in casi di steatosi epatica (accumulo di grassi), nelle malattie cardiovascolari, …
L’infiammazione è causa di permeabilità intestinale, che a sua volta è causa del passaggio di sostanze infiammatorie nel torrente ematico e linfatico, che portano ad un aggravamento di processi patologici in corso.
L’infiammazione agisce a livello meccanico, richiamando numerosi globuli bianchi, che si concentrano sul luogo dell’infiammazione e inviano “richiami” di aiuto ad altri globuli bianchi.
Una volta eliminate le cause dell’infiammazione, intervengono cellule specializzate del sistema immunitario (le resolvine), che terminano il processo infiammatorio, ristabilendo il normale equilibrio biologico.
In caso di infiammazione cronica, questo processo non ha mai termine e vengono danneggiate così le cellule dove l’infiammazione è presente.
Un’infiammazione cronica è legata allo sviluppo e alla progressione di numerose malattie, anche oncologiche.
Una delle patologie legate all’infiammazione e anche una delle più studiate è l’obesità, in cui sono le stesse cellule adipose a secernere citochine pro-infiammatorie.
Su questo importante collegamento obesità/infiammazione esiste una corposa letteratura, confermata da studi clinici che mostrano come il dimagrimento abbassi i vari indici infiammatori.
Comunque sia, di qualsiasi disturbo soffriamo, risulta confermata da numerosi studi e dati l’ipotesi della presenza di un’infiammazione, sia in soggetti sani che non, e la conseguente ripercussione negativa sulla salute.
La dieta giusta è alla base per risolvere l’infiammazione e conquistare più salute.
La corretta educazione alimentare è in grado di abbassare gli indici infiammatori e mantenerli nei limiti della normalità e questo rappresenta un approccio estremamente positivo, soprattutto per la prevenzione di numerose patologie e il miglioramento della salute in generale.
A questo proposito, dopo anni di studi ed osservazioni, è stata inserita una nuova unità di misura, chiamata Indice di Infiammazione da Dieta, che suddivide i cibi e i principi attivi in base alle loro caratteristiche pro o anti-infiammazione.
La categoria di cibi ad azione antinfiammatoria è risultata formata dalle fibre (frutta e verdura, cereali integrali e legumi), dagli acidi grassi (soprattutto quelli polinsaturi), dalle spezie e dalle piante officinali (Tè, Curcuma, Aglio, …), dagli isoflavoni di Soia, dai polifenoli (frutta in guscio, frutta e verdura colorata, vino, …).
I cereali raffinati, quindi poveri di fibre, le proteine e i grassi “cattivi”, cioè quelli saturi, svolgono al contrario un ruolo attivo nella genesi dell’infiammazione.
Mancano ancora indicazioni precise su quali siano le quantità necessarie per arrivare ad avere un’azione antinfiammatoria per ogni singolo elemento, non si fa distinzione tra proteine animali e vegetali, non si tiene presente degli eventuali metodi di cottura e quindi della biodisponibilità dei vari elementi, … insomma sono studi ancora in fase di valutazioni precise, ma restano comunque un’indicazione interessante che conferma come la scelta oculata dei cibi consenta di ottenere una valida attività antinfiammatoria.
Questa è l’ennesima dimostrazione che “siamo quello che mangiamo”: una corretta alimentazione è la base della nostra infiammazione e quindi della nostra salute.
Premesso questo, un validissimo aiuto lo possiamo trovare anche nell’utilizzo di integratori giusti (ben concentrati e biodisponibili, altrimenti sono acqua fresca!).
Quelli più indicati per abbassare il livello infiammatorio sono quelli a base di
Omega 3 (vegetali o da pesce), di
Curcuma (la pianta antiossidante e antinfiammatoria per eccellenza), di Tè verde, di
olio di Ribes nero, olio di Perilla, …, che possono essere considerati i pompieri delle nostre infiammazioni.