Quello che mangiamo ha un’influenza anche sul nostro sistema nervoso e sul cervello in particolare.
Sempre più studi dimostrano un legame stretto tra cibo e mente, corpo e cervello.
Quest’ultimo è la sede dei pensieri, delle emozioni, degli stati d’animo, della coscienza. Ed è un organo che, come cuore o intestino o tutti gli altri, funziona grazie alle sostanze nutritive che riceve, sulla base di reazioni chimiche ed impulsi elettrici.
E secondo gli studi di cui si accennava prima, i cibi dannosi per il cuore possono esserlo anche e allo stesso modo per il cervello.
Ma cos’è indispensabile a questo organo fondamentale per la nostra vita?
Prima di tutto il glucosio.
Nonostante il cervello pesi solamente il 2% del peso totale del nostro corpo, usa quasi un quinto del glucosio che circola nei capillari.
Inoltre, a differenza di muscoli e altri organi, non può immagazzinare il glucosio per usarlo in un secondo momento, quando ne ha bisogno.
Attenzione però: questo non significa che ci si debba abbuffare di zuccheri con la giustificazione che fanno bene al cervello (come recitava anche una vecchia pubblicità…) perché il troppo, in un senso o nell’altro, può creare problemi d’altro tipo.
Per il cervello sono basilari anche molti aminoacidi, come il triptofano, che rientrano nella costituzione dei neurotrasmettitori, e gli acidi grassi omega 3, che si concentrano nelle membrane delle cellule nervose, in particolare nelle sinapsi (cioè nei punti di trasmissione dell’impulso tra una cellula nervosa e la successiva).
Gli omega 3 influiscono direttamente sulla produzione e sul rilascio di alcuni neurotrasmettitori, molecole indispensabili per la trasmissione dell’impulso nervoso. Come la serotonina e la dopamina, senza le quali la trasmissione di informazioni rallenta significativamente e a farne le spese è proprio la salute del sistema nervoso.
Bassi livelli di serotonina infatti aumentano la probabilità di stati depressivi, mentre la carenza di dopamina aumenta il rischio di sviluppare deficit dell’attenzione.
Gli omega 3 sono acidi grassi detti essenziali perché il nostro organismo non è in grado di produrli da solo e devono essere assunti attraverso l’alimentazione.
Si iniziò a studiarli negli anni ‘70 in una popolazione delle coste del Giappone. Emerse subito una incidenza particolarmente bassa di malattie dell’apparato cardiovascolare, ma anche di diabete, asma bronchiale, malattie della pelle.
Gli studi giustificarono questi dati in relazione al tipo di dieta, ricca di omega 3.
Sostanze che si riveleranno poi capaci anche di molto altro, come una minor incidenza di sindromi depressive, una miglior concentrazione e memoria e più in generale migliori capacità cognitive.
Negli alimenti dove si trovano gli omega 3?
Sono presenti in numerosi pesci (salmone, pesce azzurro), ma anche in tanti vegetali (come mandorle e noci, alghe spirulina e klamath, semi di lino, chia e perilla).
Innegabile poi l’importanza di antiossidanti (come il resveratrolo), vitamine (come quelle del gruppo B) e sali minerali (come il magnesio).
Il resveratrolo si trova nelle bucce degli acini dell’uva, soprattutto rossa, ma anche nel cacao e nelle arachidi, nelle mandorle e nelle noci e soprattutto nei pistacchi.
Si trova anche nei mirtilli neri e rossi, nel ribes e anche nelle fragole.
Le vitamine del gruppo B, in particolare la B12, hanno un’influenza importante sul funzionamento del sistema nervoso e una loro carenza può influire negativamente sul cervello, influenzando le funzioni cognitive e la memoria, così come stati depressivi e stanchezza cronica, difficoltà a concentrarsi e irascibilità.
La vitamina B12 si trova soprattutto in alimenti di origine animale, come fegato, latte e derivati, carne di manzo e uova.
Il magnesio è il minerale per eccellenza.
Tanti studi ne dimostrano l’importanza nel mantenere la salute in generale e in particolare quella del sistema nervoso e del cervello.
Suoi bassi livelli si percepiscono con emicrania, tristezza e depressione, stress, …
Si trova nelle mandorle e nocciole secche, nel riso integrale, nel cioccolato fondente, negli spinaci, nei piselli freschi, …
È evidente che queste sostanze siano di importanza fondamentale per la salute del nostro organismo e in particolare del nostro cervello.
È importante quindi introdurle costantemente attraverso la dieta.
E laddove questo non fosse possibile, l’assunzione di integratori risulta utile e, se si vuole provare a contrastare le malattie neurodegenerative, anche necessario.